RELAZIONE DELL’UE SULL’ALBANIA
Nelle prossime settimane il Parlamento Europeo discuterà una risoluzione sull’Albania redata da Isabel Santos, membro del Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici. Da una prima lettura si notano i toni duri usati dalla Santos nei confronti dell’Albania, descrivendo una situazione non proprio rosea sugli aspetti principali che stanno alla base della democrazia, come la libertà di stampa.
Per citare la Santos “Il Parlamento europeo esprime preoccupazione per la mancanza di progressi nel raggiungimento della trasparenza istituzionale, della libertà di espressione e della libertà dei media e sottolinea il ruolo che i leader politici hanno nel creare un ambiente favorevole a queste libertà”.
GLI ASPETTI CRITICI DELLE RIFORME NEL PAESE
La risoluzione sottolinea come dall’ultimo report della Commissione sui progressi compiuti nel campo dei media non si registra alcun passo avanti. Di notevole importanza sono le criticità che riguardano la pressione sui giornalisti e i finanziamenti dei media.
Negli ultimi mesi l’Albania ha aperto un dibattito sulla possibilità di un’amnistia fiscale e la “vendita” del passaporto albanese agli investitori strategici di paesi terzi, proposta che aveva fatto storcere il naso alla UE. La Santos è decisamente contraria a questa proposta, ribadendo, ancora una volta, anche l’opposizione della UE all’iniziativa del Governo albanese.
La risoluzione tocca, inoltre, il tema della declassificazione dei file dell’epoca comunista in Albania. Seppure negli ultimi anni, tutte le forze politiche e la società civile abbiano chiesto a grand voce l’apertura dei fascicoli che vanno dal 1945 al 1991, l’intervento non si mai è potuto realizzare in pieno. La risoluzione riconosce che la conoscenza degli eventi di quelli anni può agire da incipit per la riconciliazione del paese.
NON SOLO OMBRE NEL TESTO DELLA RISOLUZIONE
Ma il testo non contiene solo critiche nei confronti dell’Albania e della sua politica. La relatrice Santos ha elogiato il Governo per la sua riforma della giustizia e la lotta alla corruzione e la criminalità organizzata. Non meno importante il riconoscimento dei passi in avanti compiuti dal paese in tema di diritti delle minoranze, iniziative regionali e transfrontaliere e la creazione del Parco Nazionale del Vjosa.
RACCOMANDAZIONI PER IL FUTURO
Per quello che riguarda l’aspetto più propositivo della risoluzione, la Santos ha richiesto al Governo albanese un’azione continua per: “ridurre le richieste di asilo infondate da parte dei cittadini albanesi” nei paesi della UE. Inoltre, il Paese dovrebbe fare di più per raggiungere la giustizia universale attraverso misure trasversali. Va detto che nel complesso, seppure critica su molti aspetti, i riconoscimenti all’Albania per i passi avanti compiuti negli ultimi anni ci lasciano speranzosi sul prestigio del paese nel conteso europeo.