Tra Italia e Albania: La realtà Royal Confection di Vjollca LLeshi
Sono circa 800 le imprese registrate in Albania nel settore di produzione tessile, abbigliamento e calzature e costituiscono la spina dorsale dell’export del Paese delle Aquile, maggior parte del quale rivolto in Italia. A livello nazionale l’attività da lavoro a circa 70.000 occupati.
Nel Nord del paese, con fabbriche a Lezha e Mirdita, spicca tra le entità del settore la Royal Confection, amministrata dalla presidente Vjollca Lleshi. La sua compagnia, nata come impresa familiare con specializzazione nell’artigianato tessile, è produttrice per il mercato albanese e italiano di abiti professionali da lavoro per il settore sanitario (ospedali, pronto soccorso, fisioterapia), alberghiero, religioso (scuole cattoliche a Scutari), forze dell’ordine e servizio stradale, vigili del fuoco (italiani e tedeschi) ma anche di abbigliamento casual (polo, t-shirt) e sportivo (maglie, tute). Forte di una forza lavoro di più di 40 impiegati (la cui maggioranza è di giovane età), la Royal Confection ha fornito di prodotti tanti marchi italiani e internazionali. Vanto di una estensione nel campo sociale della inclusione della forza lavoro è anche l’impiego di alcuni lavoratori diversamente abili, ben integrati con le loro mansioni e i colleghi.
A livello internazionale, a causa della riduzione delle commesse per il blocco dei trasporti e del lavoro imposto dalla pandemia, il Covid-19 ha duramente colpito il settore dove opera la Royal, orientandolo a cercare sostegno anche nel sistema bancario. In Albania il settore si è dimostrato particolarmente resiliente all’avversità, registrando – secondo i dati forniti dalla Banca d’Albania – un giro d’affari da 380 milioni di euro nei primi tre trimestri del 2021, migliorandolo rispetto agli anni precedenti. Il potente boom nazionale non riesce a nascondere la dura realtà di varie imprese in difficoltà, tra le quali rientra la Royal: a causa del Covid-19 – che ha interrotto i rifornimenti di materia prima – c’è stato un dimezzamento del giro d’affari rispetto al 2019. Conversando con Balcando, la presidente Lleshi ci informa che il calo delle commesse l’ha indotta a far ruotare gran parte della forza lavoro e ad affrontare sostenute difficoltà finanziarie a causa di problemi economici dei committenti. La sua ambizione di espandere l’attività verso l’Europa del Nord rimane però intatta.
Originaria di Lezha, Vjollca Leshi si è laureata prima in Lingua e Letteratura Albanese a Scutari per specializzarsi poi in Studi Europei a Parma. Annovera tra le sue esperienze lavorative l’insegnamento, il coordinamento di progetti per World Vision in Albania, l’analisi bancaria e l’amministrazione governativa albanese. Queste esperienze (unite alla posizione strategica delle fabbriche della Royal tra porto di Durazzo a sud, Montenegro al nord e Italia di fronte) ci inducono a chiederle un parere sull’ultima novità del panorama politico-economico regionale: l’Iniziativa Open Balkan. Lleshi ci risponde affermativamente sulle potenzialità di stimolo alle economie dalla implementazione degli accordi dell’Iniziativa, ma chiede attenzione sulla concorrenza straniera e il possibile forte impatto sulla produzione nazionale che potrebbe venire dalle importazioni. Inoltre, la Presidente si dimostra positiva sul potenziale economico dell’investimento previsto per ammodernare ed espandere le attività del porto di Durazzo.
Vjollca è una delle tante imprenditrici albanesi, che negli anni hanno dato prova della grande forza delle donne e della loro particolare capacità di resilienza nei momenti più bui.
Articolo di Gjergji Kajana, giornalista freelance