L’ALBANIA E GLI ACCORDI INTERNAZIONALI

In questi ultimi giorni si sta parlando quotidianamente della sospensione dell’iter per la ratifica dell’Accordo Migranti tra Italia e Albania, ovvero quello che i giornali hanno ribattezzato l’accordo Rama – Meloni. La presidente della Corte Costituzionale albanese, Holta Zacaj, ha dichiarato in un’intervista per il Corriere della Sera che non si tratta di una sospensione dell’accordo, ma “Viene sospeso l’iter che porta alla ratifica dell’intesa dal momento che oltre un quarto dei deputati albanesi ci ha chiesto di controllare la costituzionalità o meno del protocollo siglato tra i due Paesi. Noi abbiamo valutato che il ricorso soddisfa i criteri di ammissibilità e secondo le nostre norme questo porta automaticamente allo stop delle procedure parlamentari per la ratifica. Però lo voglio precisare: non siamo entrati nel merito del protocollo firmato»

Senza voler in alcun modo entrare nelle polemiche che sono già tante, ma con un taglio pragmatico e sintetico, riporto in questa breve analisi gli sforzi che l’Albania ha fatto in questi ultimi 30 anni per diventare parte dei rapporti internazionali in ambito del diritto internazionale privato. Aggiungo che l’Albania ha ratificato altrettanti accordi nel campo del diritto penale, ma questi ultimi non sono oggetto di questa veloce sintesi.

Chi, come me, si occupa non soltanto di assistenza alle imprese che vogliono internazionalizzare, ma anche di controversie, le quali, a seconda dei casi vengono chiuse bonariamente oppure finiscono dinnanzi alle autorità giudiziarie, sa molto bene che una notevole base giuridica di accordi internazionali è il modo migliore per facilitare i rapporti commerciali tra i paesi e per sollecitare gli investimenti esteri.

Il percorso della sottoscrizione degli accordi internazionali da parte dell’Albania inizia con la ratifica nel lontano 1996 della “Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo”, atto imprescindibile per la creazione di una base solida sulla quale appoggiare tutti gli atti normativi che diventeranno parte del diritto interno e che indicheranno la strada per la cooperazione con gli altri stati.

Seguono l’adesione allo statuto della “Conferenza dell’Aja del diritto internazionale privato”, atto al quale ha aderito anche la Comunità Europea con la Decisione del Consiglio n. 2006/719/CE, per cui, pienamente vincolante nei rapporti tra l’Albania e i paesi membri dell’Unione nel lungo percorso dell’unificazione delle norme di diritto privato.

Scorrendo in ordine temporale e senza soffermarmi evidenzio l’adesione alla “Convenzione Europea nel campo dell’informazione sul diritto estero” in data 1.12.2000, quello in data 8.6.2006 della “Convenzione relativa alla notificazione e alla comunicazione all’estero degli atti giudiziari o extragiudiziari in ambito civile e commerciale”,  (firmata all’Aja in data 15.11.1965), nonché l’adesione alla “Convenzione che facilità l’accesso internazionale alla giustizia,” (firmata all’Aja in data 25.10.1980) e che regola il gratuito patrocinio.

Non posso non citare l’adesione da parte del paese alla “Convenzione sul riconoscimento delle sentenze straniere in campo civile e commerciale”, che ha come obbiettivo quello di agevolare il commercio internazionale, gli investimenti e la mobilità.

Tra gli ultimi atti sono il memorandum per l’adesione al programma europeo “Dogane 2013” e la ratifica della convenzione “Sui conflitti di legge relativi alla forma delle disposizioni testamentari”. Non possiamo dimenticare gli accordi per evitare la doppia imposizione, firmati non soltanto con l’Italia ma con ben 41 paesi.

Seppur non formalmente parte dell’Unione Europea, l’Albania ha dimostrato di voler far parte del dialogo che conduce al libero scambio e libero commercio con l’UE, sottoscrivendo con quest’ultima l’Accordo di Associazione e stabilizzazione che si pone i seguenti obbiettivi:

  • aiutare l’Albania a consolidare la democrazia e lo Stato di Diritto;
  • contribuire alla stabilizzazione politica, economica e istituzionale in Albania e nella regione;
  • fornire un contesto adeguato peril dialogo politico, che consenta lo sviluppo di strette relazioni politiche tra l’EU e l’Albania;
  • sostenere gli sforzi dell’Albania volti a sviluppare la cooperazione economica e internazionale anche attraverso l’avvicinamento della sua legislazione a quella dell’UE;
  • sostenere le iniziative dell’Albania volte a completare la transizione verso l’economia di mercato;
  • promuovere relazioni economiche armoniose e instaurare progressivamente una zona di libero scambio tra l’UE e l’Albania;
  • promuovere la cooperazione regionale in tutti i settori contemplati dal presente accordo.

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