Il significativo passo dell’Albania
Da qualche giorno l’Albania non fa più parte della “lista grigia” della FATF – FINANCIAL ACTION TASK FORCE, in italiano GAFI – GRUPPO D’AZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALE. La decisione è stata presa nel corso della riunione plenaria dell’organismo il 27 ottobre scorso ed è stata accolta con entusiasmo dal Governo albanese e dalle varie autorità pubbliche del paese.
Il ruolo chiave del GAFI
Prima di tutto vorremmo spendere due parole per spiegare il ruolo e le funzioni di questo importantissimo organismo intergovernativo. Costituito nel 1989, GAFI ha come scopo l’elaborazione e lo sviluppo di strategie di lotta al riciclaggio dei capitali di origine illecita e, dal 2001, anche di prevenzione del finanziamento al terrorismo. Nel 2008, il mandato del GAFI è stato esteso anche al contrasto del finanziamento della proliferazione di armi di distruzione di massa.
Il GAFI elabora standard riconosciuti a livello internazionale per il contrasto delle attività finanziarie illecite, analizza le tecniche e l’evoluzione di questi fenomeni, valuta e monitora i sistemi nazionali, individuando i paesi con problemi strategici nei loro sistemi di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, così da fornire al settore finanziario elementi utili per le loro analisi di rischio. Per conto della UE le funzioni del GAFI sono svolte da MONEYVAL, l’organo preposto alle politiche antiriciclaggio da parte del Consiglio Europeo.
Le criticità dell’Albania nella lista grigia
L’Albania era stata inclusa nella lista dei paesi con un livello basso di politiche contro il riciclaggio di capitali e finanziamento del terrorismo a seguito della relazione dell’organizzazione nel febbraio 2020 e da allora era stata al centro dei controlli sia da parte del GAFI, che del MONEYVAL. Essere inseriti nella lista grigia significa che il paese è sotto monitoraggio rafforzato e sta lavorando insieme all’organismo per risolvere le criticità; significa meno fiducia da parte delle istituzioni finanziarie estere.
Per l’Albania le problematiche rilevate erano state diverse, come mancanza di meccanismi di identificazione e di prevenzione dell’infiltrazione della criminalità nell’economia del paese, nonchè informalità dell’economia e serio rischio del riciclaggio del denaro sporco, soprattutto come riflesso di un altissimo livello dell’uso del contante.
Progressi e rapporto di MONEYVAL
Una prima notizia positiva per il paese è stato il rapporto di monitoraggio pubblicato il 21 giugno u.s. da parte di MONEYVAL, che indicava come l’Albania avesse migliorato le sue misure di lotta contro il riciclaggio di capitali e il finanziamento del terrorismo (AML/CFT). Inoltre, si osservavano progressi soprattutto nella regolamentazione e nella supervisione dei notai e degli agenti immobiliari. L’Albania ha, inoltre, introdotto la supervisione degli agenti immobiliari basata sul rischio. Il rapporto indicava quindi che l’Albania avesse migliorato la sua conformità alle raccomandazioni FATF sulla trasparenza e sulla titolarità effettiva degli istituti giuridici, nonché sulla regolamentazione e sulla supervisione di determinate imprese e professioni non finanziarie. Ergo, l’Albania ha compiuto progressi nell’affrontare la maggior parte delle lacune individuate nel 2018 e nel 2020.
Sfide residue e utilizzo dei contanti
Ma la strada è ancora lunga. Uno dei problemi da risolvere nell’immediato è il massiccio utilizzo dei contanti, agevolato anche dal fatto che nel paese balcanico non esiste alcun limite al pagamento in contanti. Da sottolineare, però, che nell’ultimo anno c’è stata una importante crescita delle altre forme di pagamento, influenzata anche dall’aumento dei volumi del commercio on-line. Dai dati riportati dalla Banca dell’Albania, dall’inizio dell’anno c’è stata una crescita del 2,5% dell’emissione delle carte debit e del 3,4% delle carte di credito, portando il numero delle prime a 1.21milioni e delle seconde a 116 mila unità.
Non dobbiamo e non possiamo pensare che il limite del pagamento in contanti sia sufficiente per risolvere il problema del riciclaggio del denaro in Albania. Nel paese c’è un afflusso continuo di denaro sporco che è diretto, maggiormente, nel settore immobiliare, con relativo aumento dei prezzi degli immobili, specialmente nella zona di Tirana. Tale afflusso ha distorto in modo serio l’economia del paese e, se non ci si agisce in fretta e con determinazione, altererà le condizioni di concorrenza dell’economia legale anche per i prossimi decenni.
Impatto sull’economia e Competitività
Di sicuro la modifica dello status per l’Albania significa una maggiore fiducia per gli investitori esteri ed un clima migliorato per il business all’interno del paese, e perché no, ci auguriamo, spese più basse per i bonifici da e per l’estero.